Verdi: La Traviata: Noi siamo zingarelle - Act Two
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Lyrics
Noi siamo zingarelle venute da lontano; d'ognuno sulla mano leggiamo l'avvenir. Se consultiam le stelle null'avvi a noi d'oscuro, e i casi del futuro possiamo altrui predir. Vediamo! Voi, signora, rivali alquante avete. Marchese, voi non siete model di fedeltà. Fate il galante ancora? Ben, vo' me la paghiate! Che diamin vi pensate? L'accusa è falsità! La volpe lascia il pelo, non abbandona il vizio. Marchese mio, giudizio, o vi farò pentir! Su via, si stenda un velo sui fatti del passato; già quel ch'è stato è stato, badate/badiamo all'avvenir. ——– Di Madride noi siam mattadori, siamo i prodi del circo de' tori, testè giunti a godere del chiasso che a Parigi si fa pel bue grasso; è una storia, se udire vorrete, quali amanti noi siamo saprete. Sì, sì, bravi, narrate, narrate! Con piacere l'udremo! Ascoltate. È Piquillo un bel gagliardo biscaglino mattador: forte il braccio, fiero il guardo, delle giostre egli è signor. D'andalusa giovinetta follemente innamorò; ma la bella ritrosetta così al giovane parlò: cinque tori in un sol giorno vo' vederti ad atterrar; e, se vinci, al tuo ritorno mano e cor ti vo' donar. Sì, gli disse, e il mattadore alle giostre mosse il piè; cinque tori, vincitore sull'arena egli stendè. Bravo, bravo il mattadore, ben gagliardo si mostrò, se alla giovane l'amore in tal guisa egli provò. Poi, tra plausi, ritornato alla bella del suo cor, colse il premio desiato tra le braccia dell'amor. Con tai prove i mattadori san le belle conquistar! Ma qui son più miti i cori; a noi basta folleggiar! Sì, sì, allegri, or pria tentiamo della sorte il vario umor; la palestra dischiudiamo agli audaci giuocator.
Audio Features
Song Details
- Duration
- 02:48
- Tempo
- 121 BPM